Una camera d’albergo,
il segreto che solo gli Dei conoscono,
il silenzio della penombra,
un Vivaldi sottofondo,
degli occhi d’assaporare,
baci quasi sfiorati,
carezze che parlano ai signori brividi,
delle mani da stringere,
parole sussurrate.
Tra un amplesso
e l’altro,
magie da raccontare,
storie sospirate.
Ciò che lascia vuoti
e il dopo,
il forse del domani.
In lei una lacrima che scende,
in me un pensiero,
che si tramuterà nel solito,
amico rimpianto.